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In questo studio multicentrico giapponese randomizzato controllato Watanabe et al hanno dimostrato la non superiorità dell'approccio bioptico random (4 biopsie ogni 10 cm) rispetto alle biopsie delle sole lesioni visibili sospette per displasia (biopsie mirate) nella sorveglianza dei pazienti affetti da rettocolite ulcerosa long-standing.
Questo studio mette ancora una volta in discussione la reale necessità di effettuare le biopsie random, correntemente ancora raccomandate dalle linee guida nella sorveglianza dei pazienti con RCU long-standing, che costituiscono una procedura costosa e time-consuming.
In 52 centri giapponesi sono stati arruolati 246 pazienti con diagnosi di RCU da almeno 7 anni.
Il numero medio di biopsie con evidenza di tessuto neoplastico per colonscopia è risultato sovrapponibile nei due gruppi, 0.211 (24/114) nel gruppo biopsie mirate versus 0.168 (18/107) nel gruppo biopsie random.
La proporzione di pazienti nei quali veniva documentata neoplasia non è risultata significativamente diversa nei due gruppi (11.4% nel gruppo biopsie mirate versus 9.3% nel gruppo biopsie random, P . .617).
Tutte le neoplasie riscontrate nel gruppo random erano state prelevate in aree del colon con infiammazione presente o pregressa.
Gli autori concludono che, in relazione alla non significativa differenza in termini di identificazione di neoplasia fra i due approcci, l'approccio bioptico random sia da considerarsi superiore in termini di costo-efficacia.