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Papillectomia per le lesioni ampollari: risultati di un singolo centro di riferimento con dieci anni di esperienza

Shayan Irani, MD, Andrew Arai, BA, Kamran Ayub, MD, Thomas Biehl, MD, John J. Brandabur, MD, Russell Dorer, MD, Michael Gluck, MD, Geoffrey Jiranek, MD, David Patterson, MD, Drew Schembre, MD, L. William Traverso, MD, Richard A. Kozarek, MD; Gastrointest Endosc 2009;70:923-32

Commento:

Pur interessando il 5% dei tumori GI, la neoplasia della papilla duodenale è comunque un problema aperto in termini di diagnosi precoce e di terapia. Oggi, grazie a metodiche strumentali sempre più accurate, c'è un trend in crescita nell'incidenza di ampullomi diagnosticati precocemente e di conseguenza maggiori possibilità nel poter attuare una terapia resettiva endoscopica.

Questo studio retrospettivo, condotto in un solo centro di alta specialità, si focalizza, appunto, sull'efficacia della papillectomia per via endoscopica presentando i risultanti in un periodo temporale di 10 anni (1997-2007) su 102 pazienti con adenoma papillare.

Dallo studio emerge una percentuale di successo della procedura endoscopica dell'84%, con il 21% di complicanze (10 soggetti pancreatiti lievi, 5 sanguinamenti, 2 perforazioni, 1 colangite ed 1 stenosi della papilla), senza nessun decesso. Importanti nel predire il successo della procedura risultano le dimensioni (< 2 cm) e l'assenza di dilatazione delle vie biliari.

Un ultimo dato interessante evidenziato dallo studio è la puntualizzazione della scarsa sensibilità delle biopsie endoscopiche (5%).

Articolo selezionato e commentato dal dott Castellani Danilo

S.C. di Gastroenterologia ed Epatologia, Azienda Ospedaliera di Perugia".